Partiamo da una definizione:

“la postura è il risultato dell’interazione funzionale tra le componenti biomeccaniche,
neurofisiologiche, psicologiche e psicosomatiche dell’individuo, che si evidenzia con gli atteggiamenti statici e dinamici dei segmenti corporei, variabili in relazione agli obiettivi da perseguire e agli stimoli dell’ambiente” (Martinelli-Parodi 2007)

La postura quindi si sgancia dalla semplice concezione del come il corpo si identifica nello spazio, ma come esso lo fa spazialmente, psicologicamente e temporalmente.

Secondo uno studio della Marshall University, pubblicato sul “Journal of
Esperimental Social Psychology”, la postura sarebbe strettamente interconessa con l’AUTOSTIMA e col carattere degli esseri umani tanto che, per migliorare i rapporti sociali, la fiducia in se stessi e addirittura le capacità intellettive degli stessi, un primo step fondamentale risulterebbe correggere proprio i difetti di postura.

Ogni turbamento dello stato di benessere produce insofferenza della nostra persona. Così come una cattiva postura può determinare, a lungo andare, disturbi che posso creare un disagio nel paziente che ne risentirà nel suo modo di interagire con lo spazio circostante.

Si può dedurre che la cura della proprio postura non sia soltanto importante dal punto di vista fisico, per un buon funzionamento del nostro sistema scheletrico e muscolare ma anche e strettamente connesso con il nostro benessere psicofisico.